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Pierpaolo Leo works across disciplines as a solo performer, installation artist and supplier of concrete sounds for avant rock group Les Enfants Rouges. Unclocked can be more comfortably described as electronica than sound art. On a series of short tracks, Leo puts synth sounds through the plug-in mangler and watches the results emerge as iridescent ribbons.
His work is also informed by an interest in unstable systems, particularly with regard to rhythm.
Comparisons might be drawn with Ligeti's use of parallel metres or 0's (zero's) minimal pulse experiments, but Leo's work is far busier and more texturally lush. "Between Two Points" is a beautiful demonstration of his techniques in action, sounding like pendulums slowly coming to rest over glowing embers. He even dares to summon forth the Prog demon on "Campo Elettrico", with its chopped up, diminished chords, and "Mechanical Beauty", which sounds like Leo has sampled the cosmic drones from Yes's "Close To The Edge".
(THE WIRE - APRIL 2006, reviewed by Keith Moline )

...Claudio Sinatti e Pierpaolo Leo (I) ci regalano una lezione di utilizzo delle nuove tecnologie di manipolazione video e audio...La musica e' funzionale agli stimoli visivi forniti dalla location e dagli schermi...
(freakout-online - articolo su netmage06, Bo 26/28.01.06 - marzo 2006)

All'improvviso e prima di ragionare: una musica elettroacustica per qualche installazione lunare. (Con il senno di) Poi: i ricordi di Steve Reich nell'ostinato, ma anche qualche bagliore - ben accetto - della (ormai quasi) tradizione che e' sempre piu' facile dimenticare: in particolare accenni/omaggi ai suoni di Risset, Truax o di qualche spettralista.
Il viaggio di Pierpaolo Leo parte con una base solida e mai banale di costruzione del suono. Con suoni caldi e ripetitivi, riesce a costruire quadri che non hanno tempo (Unclocked appunto), stanze squadrate che ricordano i primi Autechre (Between Two Points e' un 'pong' spiazzante tra una cassa e l'altra), gallerie di impulsi che potrebbero far da colonna sonora a qualche film/videogame giapponese (Do You Think That...), ricordi electro anni settanta (Oblique sembra uscire da un album dei Tangerine Dream).
Anche se a lungo andare la ripetitivita' puo' stancare orecchie non esercitate, il suono riesce sempre a mantenere alti i livelli di godimento per l'orecchio, pur essendo 'di ricerca'. Un progetto che meriterebbe sicuramente una promozione e una divulgazione fuori dai soliti circuiti indie, dato che riesce a congiungere la sperimentazione con la godibilita'.
(www.kathodik.it - febbraio 2006)

...Il vulcanico musicista pugliese ha continuato a lavorare sodo, dando alle sue numerose idee una definizione sempre piu' ottimale. E questi due CD ("Automatic Guerrini" - 2004 "Unclocked" - 2005) sono in grado di soddisfare tutti coloro che lo hanno accolto come una delle proposte piu' fresche della musica elettronica italiana.
Unclock su tutti, mostra addirittura un'anima rock (vale la pena ricordare che Pierpaolo Leo ho collaborato con L'Enfance Rouge). E con rock intendo soprattutto un tipo di orchestrazione che, dai suoi recessi, lascia trasparire linee ritmiche riconducibili a quelle di un basso e/o di una batteria; in poche parole "Unclocked" suona, per buona parte, come se fosse stato registrato da un gruppo elettro-elettronico tipo Radian.
...il caos, le asincronie e le asimmetrie hanno tutto l'aspetto di appartenere ad un disegno lucido, ed assolutamente sotto controllo, in grado di rappresentare un carattere distintivo della sua produzione.
...una valutazione complessiva che e' ultrapositiva. E poi e' doveroso adeguarsi, perche' si mormora che Pleo non sia un musicista ma un 'serial killer'. A quando il prossimo crimine?
(etero genio - articolo completo su www.sands-zine.com - gennaio 2006)

...ben quattro anni dal precedente "before breakin'", in cui Pierpaolo Leo ha collaborato con Populous e ha fondato la sua etichetta Quantize Records...
(blow up - gennaio 2006)

Il salento come nuovo luogo nella mappa delle sperimentazioni digitali possibili... Musiche, in parte, prese in prestito dalle installazioni di Leo, ma che vivono in autonomia su disco, reiterandosi come petali digitali intorno ad un unico centro, ma mai uguali a se' stessi.
(rockerilla - dicembre 2006)

new interview on coolclub.it
(coolclub - dicembre/gennaio 2006)

...una volta dato il play si segue il percorso di reiterati battimenti, picchietti, raschi digitali come seguiremmo l'esporsi di una superficie dai colori inconsueti e piacevolmente rugosa, bitorzoluta, una perfetta imitazione di un'area naturalmente formata ma indiscutibilmente opera dell'uomo. Uso massiccio di granular synthesis, fm e suoni da immagini a colorare strutture semplicissime, essenziali ma efficacissime. L'efficacia fa la differenza, forse grazie allo spettro timbrico esposto sono riuscito ad ascoltare e riascoltare e non annoiarmi. Come se riuscissi a sentire il lamento degli insetti che vivono nelle macchine. Da ascoltare in cuffia!
(MusicClub - dicembre 2005)

new interview on www.succoacido.it

Edito da Autonomen Records uno degli album elettronico-sperimentali provenienti dall'Italia più interessanti e rigorosi di tutto il 2005, autore Pierpaolo Leo, sempre più attivo negli ultimi anni, dopo il suo primo lavoro solista, 'Dyn-Aphonic', nel 1998, seguito poi da 'Before Breakin' e da 'Rostock-Namur' nel 2001, pubblicati rispettivamente da Audioglobe e da l'Enfance Rouge. Autore nel frattempo coinvolto in numerosi altri progetti e ricerche, grazie anche ai software autogenerativi da lui stesso approntati e con numerose collaborazioni all'attivo in festival ed installazioni sonore. Estrema la densità in gioco, millimetriche le partiture, un congegno ad orologeria che non conosce soste e non da luogo mai a cedimenti nell'organizzazione e nella qualità complessiva dei suoni lungo tutte le dodici tracce. Davvero una sorpresa ritrovare questo artista avvezzo alle field recordings ed al sound-design in così splendida forma.
(Neural - dicembre 2005)

Nuova creazione discografica per Pleo, il folletto dell'elettronica copertinese, all'anagrafe Pierpaolo Leo. Il giovane trentunenne, dopo il buon consenso di critica del precedente lavoro solista "Before Breakin'", si presenta con 12 nuove tracce di musica elettronica in costante bilico tra l'improvvisazione sonora e la ripetizione ritmico-temporale del suono stesso. Il risultato sono 36 minuti in cui il software del computer e la mente dell'artista ricreano nuovi spazi musicali in continuo movimento ondulatorio, talvolta decostruendo la compagine stessa dello spartito musicale o realizzando sfalsamenti temporali e spostamenti di accento tra il battere ed il levare. Nel nuovo cd si alternano attrezzi e strumenti elettronici, sintetizzatori, programmi digitali in grado di riprodurre e costruire musica e strutture musicali. Ma nelle musiche digitali create da Pleo si possono ritrovare numerosi campionamenti sonori provenienti da strumenti sonori veri e propri o dalla vita quotidiana, come ad esempio una penna che rintocca su un tavolo od il rumore di un cardine di una porta. Inoltre alcune tracce campionate sono tratte dal lavoro di "mappatura sonora" lungo la costa salentina, realizzato la scorsa estate con il tugliese Urkuma...
(Il Quotidiano - 16 novembre 2005)

...Quarto pezzo per il boss dell'etichetta Pierpaolo Leo, già collaboratore dell' Enfance Rouge, alle prese con un pezzo completo e azzarderei magistrale. L'esperienza accumulata, il talento e la passione si sentono. D'altra parte si percepisce anche una tecnica che va facendosi navigata e un avvicinamento al manierismo.
Che sia quasi pronto per un lavoro importantissimo? Dipenderà dai collaboratori che troverà sulla strada...
(Succo Acido - Numero estivo 2003 - recensione della compilation "Quantize vs. the human feel)

Before Breakin' non è certo un disco facile. Non è sicuramente un lavoro che lascia trasparire alcunché di melodico e fa della sperimentazione e della forza evocativa dei glitches e dei drones la sua forza.
(Sonique - rivista locale - dicembre 2002)

"Before Breakin'" è un album di musica elettronica manipolata come argilla, denso e affilato, pronto a scivolare in ogni spazio libero del vostro corpo, permeando i tessuti rimanenti come un bagno nel mercurio liquido...
(Succo Acido - numero estivo 2002)

...Quest'ultimo lavoro rispecchia un approccio più rock, più immediato e, citando le parole dell'autore,"basato su processi di accumulazione, crescita e saturazione del suono". Non vengono usate strutture seriali, ottenendo così una dimensione temporale diversa rispetto a quella che si ottiene impiegando il sistema ormai consolidato dei loop. In Railcycle si esordisce con crescite di saturazione circolare che piombano in una presunta calma immediatamente risvegliata e scandita da Fanshe. Levthema è siderale e inquietante e si mescola con C-Modulator, scheletro avanguardistico di proto-dance. Before Breakin' funge da ponte tra i circuiti midi e e le onde radio mentre In to the star è puro gioco di stretching e modulazione di velocità. Shang Kou è perfetta colonna sonora di musica concreta.
Per quanto riguarda la timbrica, citando sempre l'autore "è molto interessante sfruttare al massimo la tecnologia che può sembrare obsoleta, ad esempio, i suoni che provengono da Fanshe e In to the star sono stati ottenuti sfruttando al massimo gli errori di una vecchia scheda sonora soundblaster 16, risultati impossibili da ottenere con altri strumenti usando le stesse identiche procedure di saturazione e sgranatura del suono"...
(Rockerilla - Giugno 2002)

...la performance è costituita da un flusso continuo di musica a base di sottrazioni minimaliste...rumori magmatici. Sonorità ispirate dalla classica contemporanea di O. Messiaen e G. Ligeti, da ipnotismi psichedelici e dalla geografia sonorà di Murray Schafer.
Il concerto prevede l'uso di due speciali laptop computer e synths, in contemporanea alla visualizzazione del suono tramite un particolarissimo spettrogramma...
(Il Quotidiano - 01 Giugno 2002 /in occasione di un live-set)

...tonalità scure, penombra, rumore e silenzi, dilatarsi di spazi che dilatano il tempo, confusione che si fa spazio con ordine, abbracciando suoni, strumenti e frequenze che non dobbiamo e non vogliamo riconoscere. La colonna sonora di uno sguardo proiettato in avanti...
(i-dbox - Maggio 2002)

...Before Breakin' conferma l'estremismo esplorativo che lo contraddistingue, in dieci episodi riconducibili ad un unico anarcoide, scontroso, continuum in cui campionamenti, elettronica digitale ed analogica, musica concreta, loop, radio waves, sottrazioni minimaliste...si affastellano con frenesia iterativa a ferire il silenzio...
(Blow-up - Aprile 2002)

...lavoro di frizioni e accelerazioni sul laptop, di onde elettriche che friggono e stranianti found voices...
(Rumore - Aprile 2002)